Egregia CGIL,
abbiamo letto con interesse le Vostre Linee di orientamento e abbiamo
accolto con favore la Vostra proposta di ripensare alla riforma delle
graduatorie di istituto prospettata dal governo.
Riteniamo, infatti, che tale questione debba essere affrontata al più
presto.
Coloro che si trovano in seconda fascia temono che il loro titolo
abilitante sia poco spendibile, dato che potranno svolgere supplenze
solamente nei pochi casi in cui l'organico funzionale non sarà
sufficiente. Inoltre il governo prevede di bandire nel 2015 un concorso
per 40000 posti, ma sono 196400 i soggetti che potranno parteciparvi. Chi
non lo passerà o risulterà fuori dai 40000 posti cosa potrà fare? E chi
lo supererà, ma sarà immesso in ruolo soltanto nel 2019 (dal momento che
le assunzioni avverranno in tre anni, tra il 2016 e il 2019) dovrà nel
frattempo accontentarsi di poche supplenze?
Passando poi ad analizzare la terza fascia, ci chiediamo perché si sia
deciso di abolirla, dal momento che le graduatorie sono appena state
riaperte e la loro validità è di tre anni, secondo il Decreto
Ministeriale 353 del 22 maggio 2014.
I supplenti che per molto tempo hanno permesso alla scuola di funzionare
non possono essere abbandonati al loro destino. E anche coloro che sono
riusciti ad inserirsi per la prima volta quest’anno nelle graduatorie
d’istituto hanno potuto farlo solamente conseguendo tutti i crediti
necessari richiesti dal Miur: possiedono, infatti, una laurea triennale,
una specialistica/magistrale (il “3+2” è stato introdotto solamente
con il Decreto Ministeriale 509 del 3 novembre 1999) e hanno dovuto
svolgere ulteriori esami non contemplati dai piani di studio delle diverse
università, ma previsti per l’ammissione in graduatoria, per un totale
di 50/60 esami. I laureati che non erano riusciti a raggiungere i crediti
previsti per l’inserimento hanno dovuto riscriversi all’università e
pagare nuovamente le tasse scolastiche.
E quanto si dovrà attendere prima che vengano attivati i nuovi corsi di
laurea abilitante? Il nostro timore è che, come al tempo del ministro
Gelmini, passino anni prima che si giunga alla nuova modalità di
reclutamento; l'unica differenza rispetto alla situazione attuale consiste
nel fatto che all'epoca non era stata proposta un'abolizione della terza
fascia, per cui era possibile ugualmente lavorare.
Scrivendo queste poche righe non vogliano arrogarci alcun diritto e
neppure lamentarci. Desideriamo solamente far riflettere su una situazione
molto delicata. A tal proposito, vorremmo ancora aggiungere che la
proposta del Movimento 5 Stelle, prescindendo dalle opinioni personali in
materia di politica, ci appare al momento più equa di quella
prospettata nel fascicolo La buona scuola, in quanto tenta di tener
presente le varie esigenze di tutti i soggetti coinvolti.
Vi ringraziamo per l'opportunità offertaci di poter esprimere il nostro
parere grazie alla sezione Collabora con noi e Vi porgiamo i nostri più
distinti saluti.
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